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SEB RUSSO

“Dicono di me che faccio street art, arte singolare, arte contemporanea, arte concettuale o altro. Per me è solo sognare e improvvisare".
"Se sappiamo esattamente cosa faremo, che senso ha farlo?"
Pablo Picasso

Ho sempre sognato di essere un eroe dei fumetti, volevo camminare sulla luna. Un giorno mio padre è tornato a casa con una chitarra, ha suonato dal tramonto al tramonto per anni, poi se n'è andato e io non ho mai camminato sulla luna. Per anni ho visto una pubblicità di Vasarely in una fermata dell'autobus, mi sono posto delle domande e ho iniziato a imparare a disegnare bevendo immagini. Ho letto gli album di Philippe Druillet tra gli scaffali di latta e il reparto bricolage. E, siccome non potevo ancora camminare sulla luna, mi sono inventato un mondo appendendomi a un ramo, ho disegnato, dipinto. Per me questo atto non è un atto semplice, è un tuffo nel sogno, una linea, una linea, un significato, nero da bianco e nasce un mondo, a volte abortito, non ho mai lanciato niente!

Dopo un periodo alla Scuola di Belle Arti di Lione, ho imparato ad ascoltare, ascoltare e vedere. Mi sono nutrito di Laurie Anderson, sono annegato nel lavoro di Andy Warhol e nella pop art. Poi tornando in vita, passavo il tempo a curiosare nelle officine di montaggio disegnando 4 ore al giorno, a volte anche davanti a una macchina! Senza aver camminato sulla luna, la mia testa era tra le nuvole, nel mio disegno. Ho lavorato per più di 20 anni nel più completo anonimato, non avendo tempo per mostrarmi, non potendo parlarne.

Dal 1996 lavoro anche con lo strumento informatico e creo immagini, mondi, personaggi direttamente dalla mia immaginazione. Il mio lavoro è in continua evoluzione. A poco a poco mi muovo verso il vuoto, verso il concettuale, come se ci avessi aggirato. L'arte è un atto: provocare sensazioni nello spettatore, perderlo a volte, annegarlo sotto le immagini...

Non mi sono mai guardato dietro, non ho mai pensato al futuro, ho camminato sul presente, mi sono procurato un'indigestione di immagini, sogni e colori. Per me l'arte non è niente se non è condivisa e oggi condivido con voi i miei primi passi sulla luna. Vorrei concludere con questa frase di Joseph Beuys "Sono convinto che ognuno di noi sia un artista e che la sua opera d'arte più bella sia la sua vita".
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